ARTE ALLE CORTI
Qualche giorno fa sono andata a prendere un caffè con un’amica che non vedevo da anni. Per l’occasione mi sono portata dietro la macchina fotografica. Di ritorno dal mio rendez-vous, in via Carlo Alberto ho deciso di tirarla fuori dalla borsa per immortalare il sole tra i tetti dei palazzi.
Mentre ero con naso e reflex all’insù un signore gentile mi ha detto: « vedo che lei fotografa le cose che nessuno guarda mai, se vuole può anche entrare in questi palazzi, c’è una mostra-percorso nei cortili di otto palazzi storici di Torino ». In effetti ero talmente concentrata sul leone ingrugnito sopra il portone di palazzo Birago di Borgaro da non notare neppure la stranezza di una vecchia auto parcheggiata tra le colonne del passo carraio.
Il signore anziano e gentile mi ha fatto vedere un pannello esplicativo della mostra, e scambiandomi probabilmente per una turista curiosa si è prodigato in suggerimenti e consigli.
A quel punto non me la sono sentita di dichiarare la mia torinesità, e anzi compiacendomi dell’infondatezza dei luoghi comuni (la turista con macchina fotografica e il torinese chiuso, e un po’ selvatico) mi sono calata nella parte con grande piacere. Sono diventata una turista nella mia stessa città, e seguendo i suggerimenti di un cittadino sconosciuto, mi sono lasciata trasportare in una Torino insospettabile.
Sono entrata in punta di piedi nel cortile juvarriano del palazzo Birago di Borgaro, sede della Camera di Commercio: la vecchia auto parcheggiata male era in realtà un’installazione – Autoportrait di Daniel Glaser e Magdalena Kunz. Al suoi interno due manichini, che attraverso una proiezione video sui volti e la registrazione di voci, simulano i due artisti impegnati nella simbolica ricerca di una strada (ho apprezzato che almeno l’Arte cerchi di orientarsi con la cartina e non con il Tom Tom)!
Poco oltre, la luce calda dell’autunno inondava le curve sinuose del cortile d’onore, che come una conchiglia accoglie una perla imperfetta e sbilenca: la riproduzione della casetta del film di Buster Keaton One Week del 1920. Ora, a parte che una volta tornata a casa ho cercato questo splendido cortometraggio su youtube e ho riso divertita per tutti i 20 minuti. A parte che ne consiglio vivissimamente la visione a tutte le coppie che mettono su casa, o a chi si appresta a montare un mobile Ikea…ecco dopo tutti questi “a parte” After Love, l’opera di Vedovamazzei (alias Simeone Crispino e Stella Scala) è una creazione deliziosa, che rende omaggio al celebre attore e regista americano riflettendo ironicamente sull’amore, sulla costruzione del rapporto di coppia (e probabilmente anche sull’efficienza dei kit prefabbricati!).

VEDOVAMAZZEI – After Love, 2003
legno, vetro, vernice
770x640x380 cm
Courtesy gli artisti e Magazzino, Roma
Collezione Filippo Faruffini, Roma
Esattamente di fronte, nel giardino incolto e nel portico di Palazzo Cisterna mi aspettava una piccola galassia di opere: 11 artisti hanno popolato con i loro lavori questo misterioso giardino, aperto al pubblico per la prima volta.
Ho sempre guardato con grande desiderio gli alberi altissimi di questo angolo verde nel cuore della città (anzi, qualcuno mi aveva anche messo in guardia sul relativo fantasma che lo abita), ma poter camminare ai piedi di questi giganti è stata una sorpresa bellissima! Sicuramente il buon fantasma del giardino si gode la compagnia eccentrica di queste opere, che sono talmente amalgamate con l’atmosfera ombrosa del giardino da sembrare parte di esso da sempre. La natura lussureggiante sostiene e armonizza le riflessioni che queste opere impongono al visitatore.
Di certo i terribili lupi affamati, e troppo umani, di Jelena Vasiljev (artista Serba profondamente colpita dalla tragedia del proprio paese) non mi avrebbero suggestionata allo stesso modo in un ambiente chiuso!

Jelena VASILJEV – Essendo così i lupi / i più difficili da cacciare / come saranno gli uomini, 2002-2010
Work in progress, installazioni varie
gesso, garza, juta, incisione e matita sul muro, video proiezione
dimensioni varie
Courtesy: GAGLIARDI ART SYSTEM
Lo stesso dicasi per gli Uomini Blu di Richi Ferrero, o per l’agave gigantesca, quasi tentacolare di Nicola Bolla.

Richi FERRERO – Uomini Blu, 2005
materiali vari (resina, legno, metallo, etc.)
n. 2 elementi 185x60x60 cm + scala a pioli
Courtesy: GAGLIARDI ART SYSTEM
E accanto a questa assorta armata, gorgoglia lenta una bellissima fontana post-industriale, una vasca di 15 metri in cui damigiane trasparenti traboccano acqua tinta di rosso… lo so, sicuramente i significati sono altri, ma tra le foglie secche e le castagne d’india, quest’installazione ha assunto per me i toni di una scombinata, allegra vendemmia cittadina (con tanto di Vespa esageratamente sovraccarica).
Infine, a un passo dall’uscita, quasi nascosta dai rami di un’albero Costrizioni l’opera/monito di Francesco Granieri «La memoria è il dono/fardello più grande che ci è concesso. Forziere di voci, emozioni, ricordi, capace di scegliere attimi di vita per abbandonarne altri e rivoluzionare il nostro presente ».

Francesco GRANIERI – Costrizioni, 2015
tecnica mista, cemento, legno e fascia
125x150x90 cm
Courtesy: Noire Gallery
All’uscita del giardino il signore gentile era sparito… quindi no, questo signore non se ne stava in strada a dare sistematicamente “consigli non richiesti” alle signorine sole. Io però mi son sentita in dovere di seguire tutte le sue sagge indicazioni: non avevo più molto tempo, ma sono andata a vedere anche MareoMerz di Elisabetta Benassi (altra opera che riflette sulla memoria – dell’Arte però – con un peschereccio nelle cui reti è impigliata l’ultima automobile di Mario Merz).

Elisabetta BENASSI – MareoMerz, 2013
peschereccio, automobile, rete da pesca, ferro
7x12x3 m
Courtesy l’artista, Fondazione Merz Torino, Magazzino Roma
Mentre camminavo in fretta verso Palazzo Carignano mi è venuto in mente che una volta via Carlo Alberto si chiamava Contrada degli Angeli. Ecco, forse l’anziano signore che mi ha regalato questo pomeriggio era una specie di “angelo dei turisti”…o di Torinesi pigri che hanno bisogno che l’Arte contemporanea venga loro incontro!
“Arte alle Corti” è una mostra-percorso che si sviluppa all’aperto nelle corti e nei giardini di sette grandi palazzi della città.
In mostra fino al 10 novembre 2015.
Maggiori informazioni su: http://arteallecorti.it
Bellissimo articolo, riflette una grande sensibilità e cultura, viene voglia di visitare la mostra. 10 e lode.
Grazie mille Maria Ausilia! Il racconto di Betulla è stato bellissimo e coinvolgente! Felici che ti sia piaciuto! Continua a seguirci…
Belle fotografie e bello e interessante il testo.bell’invito a visitare la mostra.
Belle fotografie e bello e interessante il testo. Bell’invito a visitare la mostra.
Grazie Teresio, siamo felici che questo racconto di Betulla ti sia piacuito. Continua a seguire i racconti delle nostre voci narranti!
Grazie di averci reso partecipi di bellezze iimpensabili nelle corti della nostra Torino . Immagini nitide accompagnate da una descrizione chiara, sentita e poetica: Vai spesso a prendere il caffè, sempre munita di macchina fotografica.
A presto liliana
Grazie Liliana, felici che il racconto di Betulla ti sia piaciuto. Continua a seguirci!