Torino fredda? Si… ma di GELATO !
Ebbene lo confesso, nel non lontano 1994 quando misi piede nella capitale sabauda , sapevo che della mia Sicilia mi sarebbero mancate tante cose .
Tanto per cominciare il mare ed il sole , poi il cibo ma piu di tutto la mia coppetta limone e fragola…
Sentire il contrasto tra l’aspro del limone e le fragole messe sopra, era nel lontano 1974, una delle trasgressioni più spinte per il mio palato.
Tornando all’approdo nella capitale sabauda, invece mi accorgo che il gelato a Torino è forse uno dei must più diffusi ed anche di alto livello.
Scorrendo per le vie del centro scopro che questa creazione gastronomica, originaria da un incrocio tra Spagnoli, Arabi e Siciliani, con zucchero di canna e primi sorbetti e che sfocia nel primo prodotto creato in Francia al Caffe Procope, qui ha una presenza massiccia e di ottima fattura.
Tra maestri gelatai e binomi di successo, l’offerta è veramente tanta .
Se amate deliziarvi di gianduia ecco per voi Fiorio, se invece preferite la frutta Rivareno e Grom sono pronti a soddisfare i vostri palati, Marchetti con le sue citazioni pure sul NYT , cosi come LaRomana per chi invece vuole allontanarsi dal centro città oppure altre gelaterie artigianali seminate per tutto il territorio urbano.
Pensate che a Torino ne esistono oltre 700 che danno lavoro a circa 2500 persone ed ognuna di loro racconta una storia e una tradizione come ad esempio la Gelateria Popolare che utilizza acqua dell’acquedotto torinese e ingredienti equo solidali.
Adesso io non sono qua per elencarvi quale sia la migliore , ognuno di noi ha un gusto e sceglie in base a quello per cui anche Siculo, Ottimo, Vanilla, Ciacci ,Agrigelateria San Pè da Eataly e tante altre ancore, aspettano i vostri palati pronti ad accontentare le vostre “carenze di affetto zuccherine”.
Solo su una mi soffermo perché, per un attimo e solo per uno, mi ha fatto tornare ai calzoncini corti, all’aria di mare ed al sapore della mia Sicilia: la gelateria Torre e la sua granita . Ma sono sempre gusti personali.
Quello che vi suggerisco di fare è girare e cercare, scoprire andando anche nei quartieri meno turistici e griffati per vivere storie legate non solo a zucchero, latte, frutta ben amalgamati,ma anche storie di passione e tradizione per le cose semplici.
Se poi vi diranno che Torino è una città fredda, ecco , dopo aver scoperto e assaggiato una di queste storie , capirete il perchè .