TORINO, LA GAM E IL FASCINO DI CLAUDE MONET
Un suo quadro ha dato il nome al movimento artistico che affascina milioni di persone al mondo.
Il movimento è l’impressionismo, il quadro è “Impression, Sol levant” e lui è Claude Monet: Torino ha il piacere e l’onore di accoglierlo alla GAM con i capolavori delle collezioni del Museè d’Orsay di Parigi. Un nuovo incredibile appuntamento artistico a cui la Città e la GAM stessa ci stanno abituando, quasi un po’ viziando, dopo mostre come Modigliani o Lichtenstein.
Chi vi scrive è di parte perché adora in modo totale il mondo degli impressionisti, ma Claude Monet in particolare, e la sua abilità di fissare la luce e l’istante sulla tela. Adora la capacità del pittore di privilegiare l’effetto rispetto al soggetto. Adora la sua presenza veramente “en plein air“: Monet è la natura stessa mentre la dipinge.

Monet
Champs de tulipes en Hollande (1886)
olio su tela; 65,5×81,5 cm; inv. RF 1944 19
Paris, Musée d’Orsay
© RMN-Grand Palais (musée d’Orsay) / Franck Raux
La mostra accompagna l’evoluzione dell’artista in modo naturale e completo: attraverso le vele di Argenteuil e i paesaggi innevati, dove Monet sperimenta e studia come fissare la luce sull’acqua, sulla neve, utilizzando anche colori originali e alternativi, si passa attraverso i suoi ritratti affascinanti e ispiranti, fino ad arrivare al famoso quadro della “Donna con parasole”, dove è impossibile non fermarsi estasiati.

Monet
Argenteuil (1875)
olio su tela; 56×65 cm; inv. RF 1963 106
Paris, Musée d’Orsay
© RMN-Grand Palais (musée d’Orsay) / Franck Raux

Monet
La pie (entre 1868 et 1869)
olio su tela; 89×130 cm; inv. RF 1984 164
Paris, Musée d’Orsay
© RMN-Grand Palais (musée d’Orsay) / Hervé Lewandowski

Monet
Essai de figure en plein-air: Femme à l’ombrelle tournée vers la droite (1886)
olio su tela; 130,5×89,3 cm; inv. RF 2620
Paris, Musée d’Orsay
© RMN-Grand Palais (musée d’Orsay) / Hervé Lewandowski
In realtà è difficile non fermarsi ad ogni opera, sia perché sono quasi tutte parte del nostro patrimonio di conoscenza artistico, sia perché ognuna di essa ha una particolarità, che sia il soggetto, la luce, il colore, il trattamento, che rende la visita davvero intensa.
C’è il ritratto di suo figlio, che ha un allure quasi onirica. Ci sono due quadri della famosa sequenza de “la cattedrale di Rouen. Il portale” (provate a individuare prima di leggere a quale ora del giorno sono state dipinte, solo lasciandovi avvolgere dai colori). C’è “Londra, il Parlamento. Effetto di sole nella nebbia”, dove è il mistero a vincere in questo soggetto urbano. Ci sono i mitici “Dindons”, che da lontano hanno una definizione che si perde da vicino. C’è “La rue Saint-Denis a Parigi”, che in un’esplosione di colori francesi racconta la festa del 30 giugno 1878. E poi c’è il suo dolce, intimo ritratto.

Monet
Portrait de l’artiste (1917)
olio su tela; 70,5×55 cm; inv. RF 2623
Paris, Musée d’Orsay
© RMN-Grand Palais (musée d’Orsay) / Jean-Gilles Berizzi
Lasciatevi conquistare da questo percorso, lasciatevi avvolgere dalla luce, lasciate che Monet vi porti per mano raccontandovi una parte di questo movimento: la mostra sarà presente alla GAM dal 2 ottobre al 31 gennaio 2016 ed è davvero imperdibile.
AGGIORNAMENTO ALL’11 GENNAIO 2016: La Mosta Monet è la mostra più visitata d’Italia ed è stata prorogata fino al 14 febbraio! Non mancate!
Per maggiori informazioni potete visitare il sito dedicato http://www.mostramonet.it.